lunedì 23 ottobre 2017

Intervista a : Emanuele Rizzardi

- È un piacere intervistarla, ci parli di lei e del suo libro?

Il piacere è mio. Ho ventisette anni e vivo nel milanese. Nella vita mi occupo di marketing e vendite per una società di informatica, ho studiato lingue all’università e sono da sempre appassionato di storia; un quadro abbastanza frammentato per uno scrittore :P
Il mio romanzo storico, “L’ultimo Paleologo” è ambientato a partire dal 1453 per una decina di anni, nel quadro dell’assedio di Costantinopoli e della guerra civile per il controllo del trono di Georgia, piccolo regno del Caucaso.
Si trova in versione cartacea e digitale, in libreria o sui principali portali dedicati, come Amazonhttps://www.amazon.it/Lultimo-Paleologo-Emanuele-Rizzardi/dp/8869825191


 - come ha iniziato a scrivere?

Da quel che ricordo, semplicemente ho pensato che potessi farlo e ho iniziato a buttare giù tutto quello che mi veniva in mente. Leggendo, ho sentito la necessità, perché di questo si tratta, di dover fare qualcosa di mio. Ma ovviamente non basta l’idea, bisogna che ci sia una storia interessante e ben equilibrata, dei personaggi credibili e un pizzico di genio che spero non mi manchi.

 - come ha scelto il genere del suo libro?

Non ho avuto alcun dubbio, se mai avrei scritto qualcosa, sapevo a priori che sarebbe stata un romanzo storico, sia per interesse che perché è quello il mio ambito di “competenza”. E poi, il romanzo storico lo ritengo il tipo di narrazione più vera, perché incuriosisce il lettore su fatti realmente accaduti, pur accattivandolo con una trama romanzata.


- A che target si rivolge?


Non ha un target specifico, quando ho iniziato a scriverlo ho pensato subito che doveva essere semplice e gradevole per un pubblico molto vasto, non un manuale prolisso e pesante per pochi fanatici del mondo bizantino (dei quali, ovviamente, faccio parte pure io). Mi sento di dire che non ci sono vincoli di alcun tipo: tranne la passione per una storia.

 - dove preferisce lavorare?

Dove preferisco, in un luogo silenzioso e solitario, per avere maggiore concentrazione. Ovviamente non è sempre così idilliaco e spesso, fra una cosa e l’altra, finisco a scrivere quando e dove capita, nei ritagli di tempo e nelle pause.

- Da cosa trae ispirazione?

Dal fatto di voler dare luce a eventi interessanti ed importanti, che per una cosa o l’altra sono messi in secondo piano nella narrativa di massa. Molto spesso vediamo trattati i soliti temi, triti e ritriti, quando ci sono storie stupende che non hanno la giusta voce solamente perché poco conosciute o approfondite.

 - tra I personaggi del suo libro qual è il suo preferito? 

È difficile dire quale sia quello che preferisco, sarebbe quasi come chiedere ad un padre quale sia il migliore dei suoi figli. Ed è ancore più difficile parlare senza fare spoiler, quindi facciamo che non rispondo e lascio al lettore la possibilità di farsi un’idea fra le righe!

- quali difficoltà ha incontrato nella pubblicazione? 


Il mondo dell’editoria è molto complicato. Ci sono un sacco di disonesti, editori che obbligano all’acquisto di copie, che si disinteressano della qualità dei prodotti ecc. Ho incontrato penso di tutto, il consiglio che posso dare è di non avere fretta nel pubblicare e, assolutamente, mai e poi mai, nella vita e nella morte, pagare per farsi pubblicare.

- la ringrazio del tempo che ci hai dedicato, vuole aggiungere qualcosa?


Si! Correte a comprare il mio libro, non ve ne pentirete!

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