- È un piacere
intervistarla, ci parli di lei e del suo libro?
Il piacere è mio. Ho
ventisette anni e vivo nel milanese. Nella vita mi occupo di marketing e
vendite per una società di informatica, ho studiato lingue all’università e
sono da sempre appassionato di storia; un quadro abbastanza frammentato per uno
scrittore :P
Il mio romanzo storico, “L’ultimo Paleologo” è ambientato a partire dal 1453 per una decina di anni, nel quadro dell’assedio di Costantinopoli e della guerra civile per il controllo del trono di Georgia, piccolo regno del Caucaso.
Si trova in versione cartacea e digitale, in libreria o sui principali portali dedicati, come Amazonhttps://www.amazon.it/Lultimo-Paleologo-Emanuele-Rizzardi/dp/8869825191
Il mio romanzo storico, “L’ultimo Paleologo” è ambientato a partire dal 1453 per una decina di anni, nel quadro dell’assedio di Costantinopoli e della guerra civile per il controllo del trono di Georgia, piccolo regno del Caucaso.
Si trova in versione cartacea e digitale, in libreria o sui principali portali dedicati, come Amazonhttps://www.amazon.it/Lultimo-Paleologo-Emanuele-Rizzardi/dp/8869825191
- come ha iniziato a scrivere?
- come ha scelto il genere del suo libro?
Non ho avuto alcun
dubbio, se mai avrei scritto qualcosa, sapevo a priori che sarebbe stata un
romanzo storico, sia per interesse che perché è quello il mio ambito di
“competenza”. E poi, il romanzo storico lo ritengo il tipo di narrazione più
vera, perché incuriosisce il lettore su fatti realmente accaduti, pur
accattivandolo con una trama romanzata.
- A che target si rivolge?
Non ha un target specifico,
quando ho iniziato a scriverlo ho pensato subito che doveva essere semplice e
gradevole per un pubblico molto vasto, non un manuale prolisso e pesante per
pochi fanatici del mondo bizantino (dei quali, ovviamente, faccio parte pure
io). Mi sento di dire che non ci sono vincoli di alcun tipo: tranne la passione
per una storia.
- dove preferisce lavorare?
Dove preferisco, in un
luogo silenzioso e solitario, per avere maggiore concentrazione. Ovviamente non
è sempre così idilliaco e spesso, fra una cosa e l’altra, finisco a scrivere
quando e dove capita, nei ritagli di tempo e nelle pause.
- Da cosa trae ispirazione?
Dal fatto di voler dare
luce a eventi interessanti ed importanti, che per una cosa o l’altra sono messi
in secondo piano nella narrativa di massa. Molto spesso vediamo trattati i
soliti temi, triti e ritriti, quando ci sono storie stupende che non hanno la
giusta voce solamente perché poco conosciute o approfondite.
- tra I personaggi del suo libro qual è il suo
preferito?
- quali difficoltà ha
incontrato nella pubblicazione?
Il mondo dell’editoria è
molto complicato. Ci sono un sacco di disonesti, editori che obbligano
all’acquisto di copie, che si disinteressano della qualità dei prodotti ecc. Ho
incontrato penso di tutto, il consiglio che posso dare è di non avere fretta
nel pubblicare e, assolutamente, mai e poi mai, nella vita e nella morte,
pagare per farsi pubblicare.
- la ringrazio del tempo
che ci hai dedicato, vuole aggiungere qualcosa?
Si! Correte a comprare
il mio libro, non ve ne pentirete!
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